MOZZICONI non gettiamoli
Mozziconi, il veleno nascosto.
Sono una ex fumatrice e conosco le dinamiche legate al consumo di sigarette. Ho smesso molti anni fa, in tempi in cui l’attenzione allo smaltimento dei rifiuti era ancora molto vaga. Nonostante questo, mi preoccupavo già di non gettare a terra quei fatidici e puzzolentissimi mozziconi di cicca, portando in borsa una bottiglietta di vetro con tappo a vite, di quelle che di solito contengono succhi di frutta.
Ora siamo nel 2019, l’attenzione è massima, non si parla d’altro che di DIFFERENZIARE, RICICLARE, RIUTILIZZARE, ma, nonostante tutto, le cicche di sigaretta sono il rifiuto più abbondante sulla Terra e quelle a maggior impatto inquinante.
Esiste una legge? Certo, ma non c’è legge meno applicata in Italia della 221, che dal 2016 vieta di gettare i mozziconi di sigarette nel suolo, nelle acque e negli scarichi, pena la multa fino a 300 euro e che non vale solo per le strade cittadine ma anche e soprattutto per le spiagge e i litorali.
Perché succede questo?
Perché il gesto di gettare a terra i mozziconi usati è una abitudine talmente tanto radicata e diffusa che non lo si riconosce come “incivile”. Se qualcuno getta un pacchetto di sigarette, ci sembra strano, ma se getta un mozzicone, no. E poi ci disturba farlo notare, come se ad essere in fallo fossimo noi e non chi compie il gesto, anche se questo avviene di norma in luoghi di forte aggregazione, frequentati da bambini, di fronte a scuole, bar o supermercati.
Nel suo rapporto l’Oms evidenzia che questa pessima abitudine porta “ogni anno a circa 680 milioni di chili di rifiuti di tabacco in tutto il mondo”. I rifiuti dei prodotti del tabacco contengono anche oltre 7.000 sostanze chimiche tossiche, tra cui noti cancerogeni umani, che si insinuano e si accumulano nell’ambiente. Questo rifiuto tossico finisce nelle nostre strade, nelle nostre fogne e nella nostra acqua.
Non pensiate che gettare una cicca sul marciapiede in montagna sia meno grave che gettarla in spiaggia: “La ricerca ha dimostrato che le sostanze chimiche nocive lasciate dai mozziconi scartati, che includono nicotina, arsenico e metalli pesanti, possono essere estremamente tossiche per gli organismi acquatici. Ma è solo la punta dell’iceberg: questi rifiuti si ritrovano in mare decomposti in microplastiche che vengono ingerite dalla fauna. La maggior parte non viene gettato direttamente sulle spiagge, ma arriva in mare attraverso le fogne e i fiumi.”
Mentre aumenta la preoccupazione e la consapevolezza dell’opinione pubblica per i pericoli per l’ambiente marino e la salute costituiti da sacchetti e cannucce di plastica, quasi nessuno sa che la palma di maggior inquinatore del mare spetta ai filtri di sigarette. Ogni anno nel mondo vengono prodotti circa 5.500 miliardi di sigarette, 4.950 miliardi delle quali con il filtro e, secondo il Cigarette Butt Pollution Poject, che punta a ridurne l’impatto sull’ambiente «Questi prodotti fabbricati in massa contengono plastiche, acetato di cellulosa e tutti i composti prodotti dalla combustione della carta per sigarette e del tabacco». Inoltre i filtri non sono biodegradabili e ci vogliono decenni perché si decompongano.
Una delle soluzioni potrebbe essere quella di Greenbutts, una startup di San Diego, che sta sviluppando un filtro fatto di materiale organico come canapa e pasta di legno, che si degrada rapidamente nel suolo o nell’acqua.
E continuano a inquinare per anni, come svela lo studio di un team di ricerca italiano
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QUANTO IMPIEGA UN MOZZICONE DI SIGARETTA AD ESSERE SMALTITO?
La notizia arriva da un recente studio dell’Università Federico II di Napoli, pubblicato sulla rivista open access Plos One. I ricercatori hanno indagato per la prima volta la degradazione dei mozziconi in condizioni ecologiche realistiche, dimostrando scientificamente la resistenza di questo materiale. Giuliano Bonanomi, a capo del team, ci spiega cosa hanno scoperto.
In cosa consiste il vostro studio?
Il nostro gruppo di ricerca di solito studia il processo di decomposizione di “rifiuti” naturali quali foglie, radici e legno morto, ma questa volta abbiamo deciso di indagare la degradazione dei mozziconi di sigaretta di quattro marche molto diffuse sul mercato. I mozziconi sono un rifiuto abbondante e ubiquitario, ma di cui fino a oggi sapevamo pochissimo.
Lo studio ha una durata programmata di 10 anni e attualmente è
ancora in corso; i risultati pubblicati su Plos One sono riferiti ai primi due anni di ricerca. Prossimamente prevediamo di prelevare e studiare mozziconi posti a decomporre dopo 3, 5 e 10 anni.
Come avete svolto le ricerche?
Abbiamo posto dei mozziconi di sigaretta a decomporre in laboratorio e in condizioni naturali, per analizzare se la degradazione è influenzata dal sito in cui vengono dispersi. Poiché la degradazione dei composti organici è influenzata dai microbi che vivono nel suolo e dalla fertilità del terreno, abbiamo scelto una prateria e una spiaggia sabbiosa, ovvero un terreno ricco di nutrienti, in cui i materiali di solito si degradano rapidamente, e un terreno povero di microrganismi. Questo aspetto è particolarmente importante per i mozziconi di sigaretta, spesso dispersi in aree prive di suolo come strade, banchine ferroviarie e spiagge sabbiose.
Secondo le prime stime, che cosa è emerso?
Il tempo di degradazione varia a seconda delle condizioni ambientali: sono necessari diversi anni, che in determinate condizioni possono essere dell’ordine delle decine. In questi due anni di osservazione abbiamo scoperto che, mano a mano che la decomposizione procede, il residuo del mozzicone si degrada a velocità progressivamente minore, così il tempo di decomposizione completa aumenta esponenzialmente.
Ci sono differenze rispetto ai diversi tipi di terreno?
Il nostro studio ha messo in evidenza che, in tutte le condizioni studiate, la degradazione dei mozziconi di sigaretta è rapida nei primi mesi, con una perdita di massa del 20-25%. Questo è dovuto alla degradazione della componente cartacea, la cellulosa, che avvolge i filtri in acetato di cellulosa.
In seguito, però, la decomposizione quasi si arresta. Dopo due anni i mozziconi mostrano una perdita di massa variabile tra 30% e 35%, senza differenza tra suoli poveri e ricchi di nutrienti e microbi. È sorprendente se consideriamo che i bastoncini di legno, utilizzati come materiale di controllo a lenta biodegradazione, mostrano una perdita di peso anche del 75% nei suoli fertili di prateria, ma solo del 15-20% in assenza di suolo. Questo significa che i mozziconi di sigaretta, e soprattutto i filtri di acetato di cellulosa, non sono “digeribili” dai microrganismi nei primi due anni di incubazione, come hanno confermato anche le nostre analisi chimiche.
Quali sono le sostanze che vengono rilasciate nel suolo dai mozziconi di sigaretta?
La tossicità dei mozziconi è legata ai composti chimici prodotti durante la combustione del tabacco: ne sono stati isolati più di 4.000. Tra i composti più abbondanti e tossici possiamo citare residui di nicotina, acido cianidrico, ammoniaca, acetaldeide, formaldeide, benzene, fenoli e piridine. I mozziconi non fumati, invece, hanno una bassissima eco-tossicità, ma sono una minoranza.
Quali sono i loro effetti sulla flora, sulla fauna e sull’uomo?
Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che i mozziconi di sigaretta hanno effetti tossici su diversi microrganismi, sugli insetti e soprattutto sugli organismi acquatici, inclusi i pesci. Recentemente è stato inoltre dimostrato che alcune specie di uccelli che vivono in ecosistemi urbani utilizzano i mozziconi di sigaretta come elementi per costruire i propri nidi. Il materiale con cui sono composti ha proprietà antiparassitarie, che mettono in fuga dal nido ospiti indesiderati, ma può anche danneggiare questi animali.
Per evitare danni all’ambiente, quale potrebbe essere un comportamento virtuoso?
Sfortunatamente l’abitudine di gettare a terra i mozziconi di sigaretta è la regola in vari paesi, inclusa l’Italia. Il primo passo, però, è proprio evitare di disperdere i mozziconi nell’ambiente. Numerosi studi dimostrano la possibilità di riciclare questo materiale, che, per esempio, in seguito alla raccolta selettiva può essere usato nell’edilizia. Una possibile alternativa sarebbe quella di sostituire in tempi rapidi i filtri di acetato di cellulosa con filtri biodegradabili: attualmente sono già disponibili, ma coprono una quota di mercato risibile.
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Quindi, posto che la scienza ci riporta uno scenario davvero inquietante e preoccupante, cosa possiamo fare? Esistono delle piccole strategie da attuare per aumentare il senso civico di ognuno e dissuadere il singolo al lancio indiscriminato?
Parlatene in famiglia, cercate di sensibilizzare tutti, grandi e piccini, sugli effetti nefasti di questi piccoli ma devastanti concentrati di veleno.
Considerate che lo spazio comune sul quale insistono tutti questi rifiuti, appartiene anche a noi, come tale va tutelato, non sentiamoci quindi fuori luogo quando richiamiamo all’ordine qualche trasgressore.
Suggerite di adottare piccoli provvedimenti, evitando di essere aggressivi ma adottando strategie propositive e collaborative. Se avete soldi da spendere, online trovate dei piccoli contenitori da borsetta, profumati, con costo da 8 a 15 euro. Altrimenti optate per una bottiglietta di succo vuota, di vetro, con tappo a vite, avrà lo stesso scopo e sarà gratis. E NON gettate le cicche nel water , ma solo nell’indifferenziato.
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- Al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) dopo l’articolo 232 sono inseriti i seguenti: «Art. 232-bis (Rifiuti di prodotti da fumo).
– 1. I comuni provvedono a installare nelle strade, nei parchi e nei luoghi di alta aggregazione sociale appositi raccoglitori per la raccolta dei mozziconi dei prodotti da fumo.
- Al fine di sensibilizzare i consumatori sulle conseguenze nocive per l’ambiente derivanti dall’abbandono dei mozziconi dei prodotti da fumo, i produttori, in collaborazione con il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, attuano campagne di informazione.
- E’ vietato l’abbandono di mozziconi dei prodotti da fumo sul suolo, nelle acque e negli scarichi.
Art. 232-ter (Divieto di abbandono di rifiuti di piccolissime dimensioni). –
- Al fine di preservare il decoro urbano dei centri abitati e per limitare gli impatti negativi derivanti dalla dispersione incontrollata nell’ambiente di rifiuti di piccolissime dimensioni, quali anche scontrini, fazzoletti di carta e gomme da masticare, e’ vietato l’abbandono di tali rifiuti sul suolo, nelle acque, nelle caditoie e negli scarichi»;
- b) all’articolo 255, dopo il comma 1 e’ inserito il seguente:
«1-bis. Chiunque viola il divieto di cui all’articolo 232-ter e’ punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro trenta a euro centocinquanta. Se l’abbandono riguarda i rifiuti di prodotti da fumo di cui all’articolo 232-bis, la sanzione amministrativa e’ aumentata fino al doppio»;
- c) all’articolo 263, dopo il comma 2 e’ aggiunto il seguente: «
2-bis. Il 50 per cento delle somme derivanti dai proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie irrogate ai sensi dell’articolo 255, comma 1-bis, e’ versato all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnato ad un apposito Fondo istituito presso lo stato di previsione del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e destinato alle attivita’ di cui ai commi 1 e 2 dell’articolo 232-bis. Il restante 50 per cento dei suddetti proventi e’ destinato ai comuni nel cui territorio sono state accertate le relative violazioni ed e’ destinato alle attivita’ di cui al comma 1 dell’articolo 232-bis, ad apposite campagne di informazione da parte degli stessi comuni, volte a sensibilizzare i consumatori sulle conseguenze nocive per l’ambiente derivanti dall’abbandono dei mozziconi dei prodotti da fumo e dei rifiuti di piccolissime dimensioni di cui all’articolo 232-ter, nonche’ alla pulizia del sistema fognario urbano. Con provvedimento del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministero dell’interno e con il Ministero dell’economia e delle finanze, da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, sono stabilite le modalita’ attuative del presente comma».
http://www.nationalgeographic.it/ambiente/2015/02/09/news/mozziconi_di_sigaretta-2478177/
https://www.agenziaentrate.gov.it/wps/file/Nsilib/Nsi/Schede/Comunicazioni/Comuni+Edilizia+Dia/Normativa+e+prassi/Legge+221+del+28+dicembre+2015/Legge+del+28_12_2015+n.+221+-+.pdf
http://www.greenreport.it/news/rifiuti-e-bonifiche/i-mozziconi-di-sigarette-inquinano-il-mare-piu-dei-sacchetti-e-delle-cannucce-di-plastica/